TAROCCHI

LA TORRE

Amici e amanti, oggi parliamo della carta più temuta, il terremoto dei Tarocchi, l'elettroshock sentimentale: La Torre. Quella roba lì che quando la peschi pensi subito: "Beh, è stato bello finché è durato". La Torre è il rock and roll delle carte, il grande spettacolo pirotecnico del mazzo di Aleister Crowley, l'unico tizio che riusciva a rendere l'occultismo ancora più inquietante di quello che già è. Parliamo chiaro: la Torre non è quella cosa che vuoi vedere quando ti fai leggere le carte per sapere se il tuo ex torna strisciando. La Torre è lì per dirti che non solo non tornerà, ma che probabilmente la sua macchina ha preso fuoco e la tua vita sta per subire un restyling forzato.

Ma che succede quando la Torre entra in scena nella sfera dell'amore? Ve lo dico io: disintegrazione, esplosioni, e un sacco di drammi da soap opera messicana. Siamo nel territorio delle rotture epiche, quelle con piatti che volano, messaggi vocali lunghi dieci minuti e la frase "Ti auguro il peggio, ma spero che tu sia felice" detta con le lacrime agli occhi. La Torre non è la fine di un amore con una stretta di mano e un "rimaniamo amici", è il Titanic con la colonna sonora di un film horror.

Crowley, che non era esattamente il tipo da "amore e luce", ha reso la Torre ancora più estrema: nella sua versione, c'è una bocca demoniaca che sputa fuoco e uomini che cadono come se avessero scoperto che la gravità è un'opzione, non una regola. Questo perché, nella visione di Crowley, la Torre è l'illusione che crolla, il tuo castello di carte che prende il volo con un colpo di vento. E sapete dove si vede meglio questa roba? Nei rapporti di coppia!

Pensateci: quante volte avete creduto che l'amore fosse per sempre e poi avete scoperto che lui/lei ha un debole per le chat ambigue su Instagram? La Torre è la realtà che si fa strada a calci nel muso. Non importa quanto tu ci creda, quanto ti racconti che "non è quello che sembra", quando la Torre arriva ti tocca accettare che forse, solo forse, l'universo ha deciso di aggiornarti il software sentimentale con un bel crash di sistema.

Ma aspettate, non è tutto distruzione e disperazione! Perché dopo l'esplosione, dopo la polvere e le macerie, che succede? Sei libera. Libera dalle illusioni, libero dalle favolette che ti raccontavi su quell'amore "destinato a durare", libera di ricostruire su basi più solide. La Torre è un atto di sabotaggio divino: ti butta giù il palazzo perché non si può più abitare lì dentro, perché le fondamenta erano marce, perché avevi bisogno di una via d'uscita e non la trovavi. Non è solo fine, è inizio.

Quindi, la prossima volta che vi capita la Torre in amore, niente panico. Preparatevi al botto, abbracciate il caos, e ricordatevi che, una volta ridotte in cenere le illusioni, potreste scoprire che la verità è molto più sexy della bugia in cui vi stavate rifugiando.

Ora andate e amate come se la Torre fosse sempre dietro l'angolo. Perché, fidatevi, lo è.

EROTHOTHGRAFIA

Guardate 'sta carta. BOOM! Un fulmine dritto sulla Torre. Un coso lungo, affilato, che trafigge una struttura rigida e la fa esplodere. Eh, non serve Freud per capire che qui c'è una simbologia fallica. Il fulmine non sta bussando educatamente, sta sfondando la porta. E chi ha piazzato il simbolo di Marte in bella vista? Marte, il pianeta della guerra, della passione animalesca, dell'impulso sessuale più crudo. Questo non è un fulmine che illumina, è un fulmine che scopa.

E poi quella bocca, proprio lì nel mezzo della scena. Spalancata, urlante. Ora, possiamo chiamarla la bocca dell'abisso, possiamo dirlo, certo. Ma se vogliamo essere onesti, sa molto di una rappresentazione sessuale, no? È la vagina? È un riferimento al sesso orale? Crowley vedeva il sesso come il biglietto d'ingresso per l'illuminazione, e quella bocca sembra pronta a divorare l'universo intero.

E i poveretti che cadono giù dalla Torre? Non sembrano semplicemente vittime del destino, sembrano gente che ha appena raggiunto un orgasmo cosmico ed è stata scaraventata fuori dal corpo. È quel momento in cui il tuo cervello dice 'Ehi, aspetta, cosa è successo?' mentre il resto del tuo corpo è ancora da qualche parte tra il Nirvana e il pavimento. Crowley non pensava solo alla distruzione, lui vedeva in tutto questo un'estasi, un'esperienza mistica.

Infine c'è il serpente che si attorciglia intorno alla scena. Il serpente, ragazzi! Simbolo del sesso, della tentazione, della kundalini, quell'energia che risale dalla spina dorsale come una vampata di calore quando sei con la persona giusta (o sbagliata, dipende dal punto di vista). Il serpente non è lì per caso, ma per ricordarti che il sesso non è solo godimento, è una dannata rivoluzione.

Crowley non separava il sesso dalla spiritualità, anzi, lo usava come il grimaldello per scardinare la realtà. La Torre è l'orgasmo, è la botta che distrugge tutto quello che credevi di sapere, lasciandoti nudo, vulnerabile e con il cervello in fiamme. Ma non è la fine, è solo l'inizio.

E se non vi piace questa interpretazione, beh, potete sempre dire che è solo una carta. Ma vi sfido a guardarla di nuovo senza arrossire.