
TAROCCHI
IL MATTO
Ah, l'amore! Quel meraviglioso, spaventoso, tossico e irresistibile pasticcio chimico che ci rende tutti un po' più scemi. E quale miglior simbolo per descriverlo se non il Matto dei Tarocchi di Aleister Crowley? Il Matto non è solo un'icona di libertà e spontaneità — è l'uomo che si lancia dal tetto con un ombrello convinto di poter volare. E sapete una cosa? In amore facciamo esattamente questo.
Il Matto, con la sua energia primordiale e il sorriso di chi ha sniffato troppa aria di montagna, rappresenta l'essenza stessa dell'amore: puro istinto, zero pianificazione. Chi di voi, nel bel mezzo di un'infatuazione, si è mai fermato a dire: "Forse dovrei analizzare razionalmente questa situazione"? Nessuno! Perché quando scatta la scintilla, siamo tutti matti: ci lanciamo senza paracadute, fidandoci ciecamente del destino, di una connessione mistica o di un paio di occhi belli.
E Crowley, che di follia e di amori borderline ne sapeva qualcosa, ha dipinto il Matto come un tripudio di caos cosmico, un'anima libera che fluttua tra i mondi con un sorriso da illuminato o da idiota — difficile dirlo. Il suo numero? Zero. Come i neuroni attivi quando diciamo "Ti amo" dopo tre giorni di conoscenza.
Il bello del Matto è che non ragiona, non si preoccupa, non si chiede se quello che sta facendo abbia senso. Ecco il segreto dell'amore: più cerchi di capirlo, più ti sfugge. Matematicamente parlando, è un disastro. Eppure funziona. Ti butti senza paura di sbagliare, e proprio in quell'assenza di logica trovi la magia. La verità è che in amore siamo tutti principianti. Anche dopo anni, anche dopo matrimoni, divorzi, tradimenti e scenate. Ogni volta è la prima volta. Ogni volta siamo di nuovo il Matto, con il suo sorriso incosciente e la certezza inspiegabile che tutto andrà bene.
Notate l'animale che gli morde la gamba? Quel simpatico bastardo che cerca di fermare il Matto che si avventura verso l'ignoto? Ecco, quello siamo noi stessi, la nostra paura, il nostro bisogno di certezze. "E se non funziona? E se mi spezza il cuore? E se finisco a piangere con un barattolo di gelato in mano?"
Ma il Matto non si ferma. Va avanti lo stesso. Perché nel gioco dell'amore, chi non rischia non vince.
L'amore è sempre un salto da dieci metri nel mare che sta sotto. Se aspettate di essere sicuri al 100%, di sapere come andrà a finire, resterete sul trampolino per tutta la vita. E allora fatevi un favore: prendete esempio dal Matto. Saltate. Con fiducia, con incoscienza, con il cuore aperto. Certo, potreste cadere e farvi male. Ma potreste anche volare.
E se vi va male? Beh, almeno avrete vissuto. E in fondo, non è questo il vero significato dell'amore?

EROTHOTHGRAFIA
Allora, il Matto del Thoth Tarot è verde. Verde, capito? Non rosso, non blu, non di quel colorino beige da tappezzeria della nonna. Lui è verde brillante, come la primavera, come il dollaro, come l'invidia che hai quando vedi qualcuno che se la spassa mentre tu sei ancora lì a chiederti se le troppe seghe ti faranno diventare cieco. È il colore della crescita, della rivoluzione, del caos puro. È il caos figlio della creazione, quello che ti svegli la mattina e dici: "Sai che c'è? Vado a reinventarmi il mondo".
E poi, la stella gialla. Dove? Sul cazzo. Letteralmente. Perché Crowley non è uno che lascia spazio ai fraintendimenti. È come se ti dicesse: "Ehi, coglione, lo vedi questo simbolo? È la vita, è l'universo, è la creazione, ed è anche il motivo per cui siamo tutti qui a romperci la testa su cosa significhi tutto questo".
La sessualità, per Crowley, è il motore della magia, della volontà, dell'universo intero. Il Matto gira per il mondo e lo feconda. Non sta lì a preoccuparsi di mutui, stipendi, o dell'ultima discussione su Twitter. Lui è il tipo che ama, che fa, che sente, senza chiedersi se è giusto o sbagliato. È quello che balla nudo sotto la luna mentre gli altri fanno la fila alla posta per pagare le bollette.
E guarda le scarpe: oro solare. Falliche. Anche i piedi sono un inno alla potenza creativa. Perché il Matto è sesso senza pensieri, amore senza convenzioni, è la voglia di dire: "Fanculo tutto, io esisto, e sto godendo di questo viaggio cosmico, che vi piaccia o no."
Crowley sapeva una cosa che il resto del mondo fatica a capire: la vera libertà è sfidare la morale dominante senza chiedere il permesso.
