TAROCCHI

LA LUNA

Ah, l'amore! Quel sentimento che ci fa battere il cuore, ci manda in orbita e poi ci schianta come un razzo costruito male. E se c'è una carta nei Tarocchi di Aleister Crowley che incarna tutta questa gloriosa follia, è la Luna. Sì, la Luna, quella signora della notte che brilla di luce riflessa e ci fa vedere cose che non ci sono – un po' come quando dici a te stesso che la tua ex tornerà perché «stavamo così bene insieme».

La Luna, nel mazzo di Crowley, non è la roba zuccherosa che trovi nelle canzoni. No, questa è roba pesante, baby! Stiamo parlando di un viaggio psichico tra le ombre, un'esperienza lisergica in cui l'amore si trasforma in un'allucinazione da peyote. La carta mostra un sentiero che si perde nell'oscurità, due torri minacciose e un crostaceo (sì, un crostaceo, perché nulla dice "relazione tossica" meglio di un granchio che ti trascina nelle acque profonde).

L'amore sotto l'influsso della Luna? È quando sei convinto che lui o lei siano l'anima gemella, anche se ti ha bloccato su tutti i social e l'ultima volta che l'hai vista era con uno che assomiglia a Brad Pitt. È l'amore confuso, quello che ti fa girare in tondo, che ti fa mandare messaggi a mezzanotte con scritto «mi manchi» per poi pentirtene cinque minuti dopo. È l'illusione, la paura, la paranoia.

Crowley lo sapeva bene: la Luna è l'amore nei suoi momenti più deliranti, quando non sai più se stai sognando o vivendo un incubo. È il partner che ti promette la luna e poi sparisce nell'ombra, il sesso che sembra magia ma ti lascia più confuso di un film di David Lynch. È l'attrazione fatale, l'amore che brucia come un trip andato male.

E allora che fare? Quando la Luna appare in una lettura sull'amore, il consiglio è semplice: non credere a tutto ciò che vedi, perché potrebbe essere solo un riflesso distorto. Aspetta l'alba, baby. Aspetta che il Sole torni a splendere e che le illusioni si dissolvano. Perché l'amore vero non è una droga, non è un miraggio – è una realtà che non ha bisogno dell'ombra per brillare.

EROTHOTHGRAFIA

Ah, la Luna dei Thoth Tarot, quella roba inquietante e magnetica, tipo quando cammini per strada di notte e senti che qualcuno ti segue, ma poi ti giri e non c'è nessuno. Ecco, questa carta è quella sensazione, ma con più occultismo e sesso nascosto tra le pieghe.

Guardi la carta e c'è questo sentiero che serpeggia tra due torri gotiche. Non ti sembra un po'… familiare? Tipo un canale vaginale? Ecco, non sto dicendo che Crowley e Lady Frieda Harris abbiano disegnato una vagina cosmica, ma non sto neanche dicendo che non l'abbiano fatto. Poi, proprio lì, al centro del percorso, c'è questa luce che sembra un riflesso d'acqua o qualcosa di liquido che scende. E la Luna, oh, la Luna è sempre stata legata ai fluidi, ai cicli mestruali, al mistero della creazione. Sì, certo, "il viaggio nell'inconscio" e tutte quelle idee psicanalitiche, ma c'è anche un chiaro riferimento a quel momento primordiale in cui tutto inizia: nascita, sesso, vita e morte, tutto in un'unica, enorme, inquietante vagina cosmica.

E poi ci sono i due cani – o lupi, o sciacalli, chi lo sa – che ululano alla Luna come dei disperati. La dualità, il desiderio, la paura di andare avanti, tutte quelle robe da "Sto per scoprire chi sono ma non sono sicuro di volerlo davvero". Però aspetta, guarda in basso. C'è un coleottero egizio che trasporta il Sole come se fosse il più figo del quartiere. Questo coso è Khepri, il dio del divenire, che sta portando avanti il principio maschile. E sai cosa sembra? Un seme. Un seme che scivola giù per la carta, nel buio profondo dell'utero dell'universo, pronto a essere trasformato. Ah, e accanto c'è un serpente, perché ovviamente c'è sempre un serpente. E il serpente è sempre stato un simbolo fallico, kundalinico, l'energia sessuale che si sveglia e si arrampica sulla tua spina dorsale per illuminarti o per mandarti completamente fuori di testa.

Quindi, sì, la Luna nei Thoth Tarot è una carta che parla di mistero, paura, incubi e trasformazione. Ma sotto tutto quel simbolismo occulto, sotto la patina mistica, è anche una carta che sussurra qualcosa di molto più primordiale: il sesso. Il sesso come porta d'accesso all'ignoto, il sesso come viaggio iniziatico, il sesso come qualcosa che ti porta dentro il buio più profondo per poi farti uscire dall'altra parte, completamente cambiato. Crowley lo sapeva fin troppo bene.