
SESSO
Eccoci qui, signore e signori, nella sezione del sito che parla di sesso. Ah, vi vedo già: qualcuno sgrana gli occhi, qualcuno sorride con aria colpevole, qualcuno finge di non essere interessato ma è già pronto a scrollare fino in fondo. Tranquilli, non sono qui per fare prediche né per impartire lezioni di biologia. Il sesso è roba seria, certo, ma se bisogna soffrire e morire per una scopata, allora è meglio farlo ridendo.
Ecco il punto: si parla di sesso ovunque, ma lo si fa sempre con un'aria da scienziati della NASA o da preti che hanno paura di bruciare all'inferno. Io no. Qui il sesso è quello che è: divertente, assurdo, complicato, incredibile, a volte imbarazzante, a volte epico, ma mai, mai noioso. Non si tratta solo di manuali d'istruzioni e teorie del piacere universale, qui si ride, si scherza, si dice la verità senza vergogna e senza fronzoli.
E poi, ammettiamolo, l'umanità ha sempre avuto un rapporto ridicolo col sesso. Da una parte c'è chi lo considera un segreto da nascondere come un crimine di guerra, dall'altra chi ne parla come fosse la soluzione a tutti i problemi della vita. La verità? Il sesso è solo sesso. Bellissimo, disastroso, complicato, semplice, istintivo. Ma pur sempre sesso.
Quindi, se siete qui per sentirvi dire che tutto deve essere perfetto, che esistono regole assolute e che non si deve mai ridere sotto le lenzuola… beh, avete sbagliato indirizzo. Se invece pensate che ridere a letto sia importante quanto quello che ci fate, allora restate pure. Il sesso è una cosa seria, ma solo gli stupidi lo prendono troppo sul serio.

TROPPO SESSO SUL WEB?
Troppo rispetto a cosa? Al catechismo della domenica? Ai vecchi giornaletti sgualciti nascosti sotto il materasso?
Per secoli l'umanità ha avuto un rapporto piuttosto rudimentale con la pornografia: incisioni sulle caverne, statuette con forme generose, dipinti licenziosi, romanzi che all'epoca facevano scandalo e che oggi si leggono nei licei con aria da intellettuali. Poi è arrivato Internet, e boom: tutto il porno del mondo, accessibile con due click e zero fatica. Ora, ditemi voi: pensavate davvero che l'umanità, con la sua cronica incapacità di gestire qualsiasi forma di piacere senza esagerare, avrebbe usato questa tecnologia con moderazione?
La domanda "C'è troppo sesso su Internet?" è come chiedersi se ci sia troppo zucchero nei dolci. La risposta è ovvia: sì, ma è così che ci piace. Certo, qualcuno dirà che l'abbondanza di contenuti sessuali online ha conseguenze sociologiche, psicologiche, neurologiche, che rovina le relazioni, che distorce la realtà. E hanno ragione. E torto. Perché, vedete, l'umanità è sempre stata ossessionata dal sesso, solo che prima doveva fare più fatica per trovarlo. Oggi non è che scopiamo di più, è solo che lo guardiamo di più.
Le statistiche dicono che il porno è tra i contenuti più cercati al mondo. Davvero? Ma va?! Cosa pensavate che la gente cercasse su Google, il discorso di Kant sulla ragion pura? Il porno è come la caffeina: sappiamo che ne abusiamo, sappiamo che non ci fa benissimo, ma provate a togliercelo e vedrete milioni di persone trasformarsi in bestie urlanti.
C'è poi la questione morale: l'idea che la pornografia abbia corrotto la società, che Internet sia diventato un postribolo digitale. Ma, amico mio, la società era corrotta ben prima di Internet, il sesso è sempre stato dappertutto, solo che prima si nascondeva dietro un paravento d'ipocrisia. Se oggi c'è troppa pornografia online è solo perché ora la possiamo contare, misurare, analizzare con studi sociologici pieni di grafici che sembrano presi da un report sulla crescita economica.
Quindi, torniamo alla domanda: c'è troppo sesso su Internet? Forse. Ma il punto è un altro. Il problema non è la quantità, è il modo in cui lo usiamo. E soprattutto il fatto che, nonostante l'abbondanza di materiale, l'educazione sessuale è ancora ferma ai tempi delle api e dei fiori. Un paradosso cosmico: mai nella storia dell'umanità il sesso è stato così visibile, eppure mai così frainteso.
Forse la vera domanda da porsi non è "C'è troppo sesso su Internet?", ma "Abbiamo abbastanza cervello per gestirlo?". E da quello che vedo in giro, la risposta è: no, ma almeno ci proviamo.