
SESSO DIGITALE
Ricordate il brivido dell'attesa, i preliminari, il gioco dello sguardo? Scordateveli. Oggi il sesso inizia con un messaggio sul telefono che dice: "Che fai? Ti va di divertirti un po'?" seguito da una valanga di emoji creative che trasformano il linguaggio in un codice da decifrare.
Il sexting è la nuova dialettica del desiderio, un mix di pornografia fai-da-te e battute degne di un B-movie erotico degli anni '90. Il problema? Il tasso di qualità è variabile. Per ogni messaggio eccitante e ben scritto, ce ne sono dieci che sembrano scritti da un uomo delle caverne con la grammatica di un dodicenne in overdose da PlayStation.
Ricordi quando guardavi un porno e pensavi: "Peccato non poter essere lì"? Beh, adesso puoi. Basta infilarti un visore VR e sei catapultato in una stanza con una ragazza che ti guarda negli occhi come se non avesse visto mai niente di più sexy di te (cosa che nella vita reale accade meno spesso di un'eclissi solare).
Ma attenzione: l'illusione è perfetta finché non fai l'errore di toglierti il visore a metà sessione e scoprire che stai facendo l'amore con un algoritmo mentre stringi un joystick appiccicoso. Non proprio l'idea romantica di un tempo, eh?
Una volta il porno lo trovavi di nascosto, ti sentivi in colpa, cercavi di minimizzare i danni con la cronologia di navigazione. Adesso paghi un abbonamento mensile per vedere la tua influencer preferito farsi un bidet in diretta. OnlyFans ha trasformato il sesso in un mercato, in cui paghi per il privilegio di vedere contenuti esclusivi che, dieci anni fa, avresti trovato gratis con tre clic.
Ma attenzione: la rivoluzione è tutta lì. Il porno non è cambiato, è solo diventato più personalizzato. Adesso puoi parlare con la ragazza del video, farle richieste specifiche. È la personalizzazione del piacere, il fast food del desiderio. "Ciao tesoro, ti spogli per 20 euro?". E il bello sai qual è? Funziona.
Dimentica le serate in cui uscivi con il vago obiettivo di conoscere qualcuno, scambiare due chiacchiere, vedere dove andava a finire. Oggi il sesso si ordina come un panino da McDonald's. Swipe, match, chat di due minuti, "Dove abiti?" "Vieni da me?".
Il nuovo sesso digitale è veloce, on-demand, e più accessibile di una birra calda in uno stadio. È anche, innegabilmente, meno coinvolgente. Il rischio? Trasformarci in zombie che simulano l'intimità senza mai provarla davvero. Perché alla fine, tra un sexting pieno di errori grammaticali, un visore VR e un abbonamento a un'escort digitale, viene da chiedersi: ma qualcuno, qui, fa ancora l'amore?
