SEPARAZIONE

L'amore che finisce è come un colpo di pistola sparato alle spalle in un vicolo buio: non lo vedi arrivare, ma quando il piombo ti trapassa l'anima, capisci che sei fregata. Ti svegli una mattina e l'altra metà del letto è fredda come il cuore di un usuraio, e tu resti lì, a fissare il soffitto. La verità? Non è amore quello che finisce, è la tua illusione che si sbriciola come una vecchia cartolina lasciata sotto la pioggia. Ti dicono di voltare pagina, ma chi cazzo ha mai letto il manuale su come si dimentica qualcuno che ti ha lasciato il segno addosso?

E poi ci sono quelle che l'amore nemmeno l'hanno mai trovato. Passano la vita a cercarlo come un tossico cerca l'ultimo spicciolo per una dose, e finiscono per odiare chi ce l'ha. Guardano le coppiette con lo stesso rancore con cui un poveraccio guarda il miliardario che scende dalla limousine. E quando ti convinci che non sei abbastanza bella, abbastanza intelligente, abbastanza qualsiasi cosa, cominci a bere, a fumare, a sniffare la polvere della tua stessa solitudine. Perché il corpo si può pure rovinare, ma il vuoto dentro è il vero veleno.

E quelli che si separano a sessant'anni? Dio li aiuti. Dopo una vita passata insieme, a litigare sul colore delle tende e condividere la stessa maledetta tazzina di caffè ogni mattina, si trovano soli con un conto in banca dimezzato e il silenzio di una casa che sembra una tomba. Il tribunale decide chi prende il cane, chi tiene i mobili, ma nessun giudice ti dice come fai a ricominciare daccapo quando le rughe sul viso sono più numerose delle speranze nel cuore.

L'amore è un contratto con la speranza, una truffa universale in cui tutti vogliono guadagnare, ma nessuno legge le clausole scritte in piccolo. Eppure continuiamo a cascarci, perché siamo disperati, perché ci raccontano che senza siamo niente. E allora avanti, sul ring della vita sentimentale, a prendere pugni in faccia, a rialzarci barcollanti, sperando che almeno il prossimo incontro non finisca con un altro maledetto KO.

COSA NON FARE

La fine di una relazione è una di quelle cose che ti fanno venire voglia di strapparsi i capelli, bere direttamente dalla bottiglia e maledire il giorno in cui hai pensato che l'amore fosse una buona idea. Ed è qui che il gioco si fa duro: perché il tuo cervello è un bastardo e vuole sabotarti. Quindi, ecco un pratico elenco di tutte le stronzate che NON devi MAIUSCOLAMENTE fare se vuoi sopravvivere a questa commedia tragica senza finire in un angolo a piangere sui tuoi stessi rimpianti.

1. NON METTERE UN TAPPO ALLE EMOZIONI

Hai voglia di urlare? Urla. Vuoi piangere? Piangi. Vuoi lanciare piatti? Ok, magari quello no (a meno che tu non voglia raddoppiare il conto dell'IKEA). Il punto è: se provi a ingoiare tutto come un aspirapolvere emotivo, un giorno esploderai – magari in fila alla cassa del supermercato perché il cassiere ha guardato storto il tuo pacco di patatine. Lascia uscire la merda in modo sano, o sarà lei a farti esplodere nei momenti meno opportuni.

2. NON DIVENTARE UN GIUSTIZIERE DELLA NOTTE

Ti ha tradito? Ti ha lasciato con un SMS da codardo? Ti ha rubato il gatto? Capisco l'istinto di vendetta, ma non sei una supercriminale di Gotham. Postare foto imbarazzanti, bruciare le sue cose o scrivere un post su Facebook che trasuda passivo-aggressività non farà altro che renderti più ridicola di una sfigata in un reality show. La vendetta è come mangiare cibo avariato per far stare male qualcun altro. Non funziona.

3. NON TRASFORMARE IL TUO EX IN UN SANTO O IN UN DEMONE

La tua relazione è finita perché qualcosa non andava. Punto. Ma il cervello, stronzo com'è, ama giocare sporco: o ti fa credere che fosse tutto perfetto e che hai perso il tuo "soulmate" (spoiler: no), o ti convince che il tuo ex sia Satana in persona (anche qui, no). Tieni i piedi per terra: ha avuto pregi e difetti, proprio come te. Se riesci ad accettarlo, sei già un passo avanti.

4. NON DIVENTARE UN EREMITA CON LA VODKA COME UNICO AMICO

Chiudersi in casa con Netflix e una bottiglia può sembrare un buon piano per una sera. Ma se dopo una settimana stai ancora parlando con il telecomando, è ora di smettere. Esci, trova qualcuno con cui sfogarti (qualcuno che non abbia una tequila in mano), fatti una passeggiata, ricorda che il mondo non è solo un posto pieno di stronzi (anche se a volte lo sembra).

5. NON FARTI SEDURRE DALLA "STORIA RIMBALZO"

Ah, il classico errore: sentirsi soli, trovare qualcuno che ti guarda con occhi adoranti, buttarsi in una nuova relazione prima ancora di aver capito cosa diavolo è andato storto nella vecchia. È come mettersi un cerotto su una ferita infetta: sembra risolvere il problema, ma sotto c'è ancora il marcio. Se vuoi una nuova storia, prima devi guarire.

6. NON DIVENTARE UN DETECTIVE DELLA TUA STORIA

"Dove ho sbagliato? Perché è successo? E se avessi detto questo invece di quello?" STOP. Analizzare ogni dettaglio come un agente della CIA non ti porterà da nessuna parte. Alcune risposte non le avrai mai, e sai cosa? Va bene così. L'unica cosa su cui hai potere è il tuo futuro.

7. NON TRASFORMARE IL TUO CORPO IN UNA DISCARICA

Mangiare schifezze, bere come se dovessi disinfettare l'anima, dormire tre ore a notte... ecco il menù perfetto per trasformarti in uno zombie con l'autostima sotto i piedi. Prenditi cura di te, anche se non ne hai voglia. Perché alla fine, tu sei l'unica persona con cui passerai il resto della tua vita – quindi meglio trattarti bene.

8. NON VEDERE IL FUTURO COME UN HORROR

Sì, fa male. Sì, sembra che non passerà mai. No, non sei condannata a una vita di gatti e cene per uno. Tutto passa, anche questo schifo. Il cuore è una bestia strana: oggi sembra un puzzle a pezzi, domani starà già ricostruendo qualcosa di nuovo. Dagli tempo.

Guarire non è facile, ma nemmeno impossibile. La differenza tra chi resta incastrata nel passato e chi va avanti sta nel capire che niente dura per sempre – né il dolore, né l'amore, né questa stramaledetta sensazione di vuoto. Quindi rialzati, scrollati la polvere di dosso e vai a prenderti la tua vita.