RINASCITA

Bum! Finito. Kaput. L'amore è morto, baby, e ti senti come se ti avessero sbattuta giù dal palco senza neanche una pacca sulla spalla. Il sipario è calato, il pubblico se n'è andato, e tu sei rimasta lì, a fissare il vuoto come una comica che ha appena fatto un flop colossale. Ti sei sparata il melodramma, hai bevuto il cocktail di lacrime e rimpianti, e ora? Ora sei lì, con gli occhi sbarrati, a domandarti se il mondo ha ancora un senso senza quella faccia familiare che ti guardava mentre mangiavi cereali direttamente dalla scatola.

E all'inizio, te lo dico, è un film horror. Ti svegli e ti sembra di vivere in una casa infestata dai fantasmi del tuo stesso passato. Ogni oggetto è un promemoria sadico di ciò che è stato: il dentifricio che usavate entrambi, il divano su cui avete passato le domeniche a guardare roba spazzatura, perfino il telecomando sembra guardarti con pena. Ti trascini fuori di casa con lo stesso entusiasmo di una condannata al patibolo, e ogni coppietta che vedi per strada è un insulto alla tua miseria.

Ma poi… poi succede. Una mattina apri gli occhi e c'è qualcosa di diverso. Non sai cosa sia, ma l'aria sa di nuovo, il caffè ha un sapore diverso, e giuro che il sole non l'avevi mai visto così giallo. La gioia di rinascere è come il primo respiro dopo essere stata sott'acqua troppo a lungo. Ti esplode dentro come una band di jazzisti impazziti, e capisci che l'amore perso era solo una canzone finita. Ma tu sei ancora qui, pronta a scrivere un nuovo pezzo.

All'improvviso, il mondo si spalanca davanti a te. Nuove persone, nuove avventure, nuove stronzate da raccontare alle amiche. Ti ricordi di cosa vuol dire ridere senza avere quel nodo in gola. Ti senti libera, leggera, quasi radioattiva di possibilità. Ti rendi conto che fuori dal tunnel non c'è solo luce, c'è tutto un cazzo di Luna Park. C'è gente che non sa nulla di te, che non ti guarda con quell'aria da "mi dispiace per te". C'è musica nuova da ascoltare, posti che non hai mai visto, c'è persino il lusso di non dover rendere conto a nessuno se decidi di restare sveglia fino all'alba a guardare documentari sui pinguini.

E poi, ecco il colpo di scena. Ti guardi allo specchio e pensi: "Okay, ma stavolta non voglio rifare gli stessi errori. Come si fa a non schiantarsi di nuovo?" Ti ricordi ogni caduta, ogni volta che hai pensato "stavolta sarà diverso", e invece no, ti sei tuffata nello stesso casino con la grazia di un elefante su una pista da ballo.

Ma stavolta hai un'idea diversa in testa. Non sei più una dilettante in balia delle onde, sei la capitana della tua cazzo di nave. Ti rendi conto che non hai bisogno di un'ancora, di qualcuno che ti salvi, di una scusa per restare ferma. Hai solo bisogno di te stessa, e del coraggio di andare avanti senza più guardare indietro.

Quindi, che fai? Aspetti che un altro disastro sentimentale ti prenda a calci o inizi a scrivere una storia diversa?

COSA FARE

Ok, è finita. Sei nel bel mezzo di un disastro sentimentale e ti senti come se qualcuno ti avesse preso a pugni lo stomaco mentre ti ruba il cuore con un cucchiaino da caffè. Fa schifo, lo so. Ma adesso arriva il bello: risalire dalle ceneri e tornare a farti rispettare, da te stessa prima di tutto.

1. VIVI IL DRAMMA, MA NON DIVENTARE UNA SOAP OPERA

Piangi, urla, scrivi messaggi chilometrici che NON invierai mai (ripeto: NON INVIERAI). Devi sfogarti, perché trattenere il dolore è come cercare di fermare un'esplosione con la carta igienica. Ma occhio: concediti il tempo di soffrire, poi alzati e riprendi il controllo. Una cosa è essere una donna ferita, un'altra è trasformarsi in un personaggio di telenovela che sospira guardando la pioggia.

2. NON SEI UNA VITTIMA, SEI UNA FOTTUTA GUERRIERA

Lo so, l'istinto è quello di compatirti, di rannicchiarti sotto le coperte e dire "Perché proprio a me?". Ma la verità è che il mondo non gira intorno alla tua sofferenza e il tuo ex non sta lì a struggersi con la colonna sonora di Adele. Vuoi davvero sprecare tempo a piangere per uno che se n'è andato? No, tu sei meglio di così. Rialza la testa.

3. TRATTATI COME UNA REGINA, ANCHE SE ORA TI SENTI UN PANINO MEZZO MASTICATO

Lo so, la tentazione è quella di sfondarti di schifezze, dormire dodici ore al giorno e rimandare qualsiasi tentativo di sembrare un essere umano funzionale. Ma tu non sei un sacco di patate, sei una donna. Fatti una doccia, metti qualcosa di carino addosso, esci di casa anche solo per ricordarti che il mondo non è finito.

4. RISCOPRI CHI SEI (SENZA QUELL'IMBECILLE DI MEZZO)

Hai passato troppo tempo a "noi", ora è il momento di tornare a "te". Cosa ti piace fare? Cosa ti rende felice? Chi eri prima di perderti in quella relazione? Non aspettare che qualcuno venga a ricordartelo, vai a riprendertelo da sola.

5. RENDI TE STESSA IL TUO PROGETTO PIÙ IMPORTANTE

Vuoi cambiare look? Fallo. Vuoi viaggiare? Prenota quel volo. Vuoi iscriverti a un corso a caso solo perché ti va? Perfetto. Fai qualcosa per TE, non per dimostrare niente a nessuno. Il bello di una fine è che è anche un inizio.

6. NON IDEALIZZARE UN'AMORE CHE NON C'È PIÙ

Non era perfetto. Lui non era perfetto. Se lo fosse stato, non saresti qui a leggere questo. Il cervello, bastardo com'è, tende a ricordare solo le cose belle e a cancellare le schifezze. Scriviti una lista di tutto quello che non andava, rileggetela quando ti viene nostalgia, e poi datti un pizzicotto per ricordarti che non vuoi tornare lì.

7. ESCI, VIVI, RIDI – ANCHE SE ALL'INIZIO SEMBRA TUTTO FALSO

Non vuoi vedere nessuno? Fai uno sforzo. Non per rimorchiare, non per "farti vedere in giro", ma perché hai bisogno di ricordarti che c'è vita oltre il tuo ex. All'inizio ti sembrerà una recita, poi diventerà reale.

8. CREDICI: QUESTA MERDA PASSA DAVVERO

Lo so, ora sembra impossibile. Ma un giorno ti sveglierai e realizzerai che non ci pensi più, che il suo nome non ti fa più tremare le mani, che la sua voce non è più un fantasma nella tua testa. Ci arriverai. E quando lo farai, sarai più forte, più saggia e pronta a vivere qualcosa di vero.

Alla fine, la tua vita non è finita perché è finita una relazione. Anzi, è proprio adesso che inizia davvero.