PAROLE

Parole che una donna non vuole mai sentirsi dire (e perché danno così fastidio).

Amico, amico mio, parliamoci chiaro: siamo nel 2025, eppure ci sono ancora uomini che parlano alle donne come se fossero nel 1952, con la sigaretta in bocca e un manuale di misoginia tramandato da generazioni di padri e zii che ti insegnavano che "la donna va capita", il che è solo un modo elegante per dire "non capisco un cazzo di quello che succede nella sua testa, quindi meglio evitarla quando è arrabbiata".
E così, senza neanche saperlo, ti esce dalla bocca una di quelle frasi che, se solo avessi usato il cervello, avresti ingoiato prima ancora di pronunciarla. Vediamo un po'…

"Ti vedo ingrassata".
Ah, brillante! Ma dimmi, Watson, sei un investigatore o un cretino? Perché ci vuole un talento speciale per pronunciare parole così radioattive senza neanche una tuta protettiva. Lei lo sa già. Lo specchio non è un portale magico per un'altra dimensione dove il suo corpo non esiste. E anche se avesse preso due chili, il tuo commento era necessario quanto una scoreggia in ascensore.

"Ma sei arrabbiata per questa sciocchezza?"
Ecco, genio, questa frase è come tirarsi un pugno da solo e poi chiedersi perché fa male. Se dici questa cosa, la risposta sarà SEMPRE: "Non ero arrabbiata. ORA LO SONO". Sei sorpreso? Cazzo, è come buttare un fiammifero acceso sulla benzina e chiederti perché ci sia un'esplosione.

"Stai per avere il ciclo?"
Oh, cazzo, amico mio, questa è l'equivalente verbale del pulsante rosso che lancia i missili nucleari. Se vuoi vivere, se vuoi respirare aria senza avere un cuscino sulla faccia nel sonno, questa frase NON DEVE ESISTERE. Anche se fosse vero. Anche se hai dati scientifici, ricerche di Harvard, statistiche su grafici colorati. NON. LO. DIRE. Perché a quel punto il ciclo lo avrai tu, ma sarà di calci nelle palle.

"La mia ex lo faceva in modo diverso".
Oh, davvero? E come mai è ex, esattamente? Forse perché sparavi cazzate come questa? Dimmi, sei consapevole che stai facendo un paragone con un fantasma? Un'entità che nella tua testa ora è una leggenda, ma che nella realtà probabilmente ti ha mollato perché un giorno le hai detto che "ti vedi ingrassata"?

"Calmati".
Ragazzi, vi spiego una cosa. Dire "Calmati" a una donna arrabbiata è come dare un microfono a Hitler e dirgli: "Dai, parla un po' di razze pure". Non funziona. Non lo farà calmare. Anzi. È il modo più veloce per trasformare un piccolo problema in un disastro nucleare. E non c'è rifugio antiatomico che tenga.

"Ma quanto ci metti a prepararti?"
Dipende, quanto ci metti tu a capire che sei un idiota? E comunque, anche se ci mettesse cinque ore, qual è il problema? Preferisci che esca di casa spettinata, con l'eyeliner tremolante e l'aria di chi ha dormito sotto un ponte? No? Allora taci, vai a sederti e accendi Netflix.

Vedi, il punto è questo: le parole sono importanti, ma le parole che dici quando il tuo cervello è scollegato dalla bocca sono pericolose. Se non vuoi finire a dormire sul divano, o peggio, a scrivere post su Reddit tipo "Perché mia moglie non mi parla da tre giorni?", prova una strategia rivoluzionaria: usa il cervello prima di parlare. Oppure, se proprio non riesci, chiudi quella cazzo di bocca.

Parole che un uomo non vuole mai sentirsi dire (e perché danno così fastidio).

In teoria, le parole dovrebbero servire a comunicare. Ma sappiamo tutti che spesso non è così. Specialmente per un uomo. Perché c'è un intero arsenale di frasi che, sebbene all'apparenza innocenti, possono scatenare il panico, il sudore freddo e la voglia irrefrenabile di fuggire in Messico sotto falso nome.

Facciamo qualche esempio, giusto per rovinare la giornata a chiunque legga.

"Dobbiamo parlare".
Ecco, già qui parte la ta-ta-ta-tachicardia. Nessuno in tutta la storia dell'umanità ha mai iniziato una conversazione con "Dobbiamo parlare" per comunicare qualcosa di bello. Mai. Nessuno dice "Dobbiamo parlare" e poi continua con "Ho vinto alla lotteria e voglio dividere tutto con te". No, no. Questo è l'equivalente verbale dell'allarme antincendio. Significa che qualcosa, da qualche parte, sta per esplodere.

"Ok, ok, è colpa mia".
Ah, il classico. La frase che precede il pestaggio emotivo. Questo è il modo educato di dire: "È assolutamente colpa tua, ma non ho voglia di discutere con uno che non capirebbe neanche un cartello stradale." È come quando il medico ti dice: "Potresti sentire un leggero fastidio" prima di infilzarti con un ago lungo mezzo metro.

"Ti sembra normale?"
Domanda retorica per eccellenza. Già solo il fatto che venga pronunciata implica che la risposta sia un sonoro no. È una trappola. Un vicolo cieco. Ti sembra normale cosa? Il fatto che esista l'ananas sulla pizza? Che il tuo amante si sia iscritto a un corso di yoga tantrico con la ex moglie? No, niente di tutto questo è normale, ma qualsiasi risposta darai sarà usata contro di te.

"Sii sincero con me".
Traduzione: "Dimmi quello che voglio sentire o sei morto." La sincerità è una meravigliosa utopia, un'idea romantica che funziona benissimo finché non viene applicata alla vita reale. Perché se dici la verità e non è quella giusta, sei nei guai. Se menti e vieni scoperto, sei nei guai. Se rimani zitto, sei comunque nei guai. Un vero capolavoro dell'ingegneria linguistica.

"Ti ricordi che giorno è oggi?"
Sì, certo, oggi è il giorno in cui la mia anima lascerà il corpo. Perché questa frase è un codice per dire che hai dimenticato qualcosa di fondamentale. Un anniversario? Il compleanno della suocera? L'anniversario del primo bacio in pubblico? Chissà. Quel che è certo è che qualsiasi cosa sia, il tuo silenzio la trasformerà in un crimine contro l'umanità.

"Fai come vuoi".
Questo è il test definitivo per l'intelligenza maschile. Attenzione, perché se fai come vuoi davvero, sei un incosciente. Se invece provi a chiedere ulteriori dettagli, verrai deriso per la tua insicurezza. È un circolo vizioso senza uscita. Una frase con più trappole di una giungla vietnamita.

Alla fine, la verità è che il problema non sono nemmeno le parole in sé. È il fatto che, nella grande e assurda commedia della vita, a volte le parole sono solo un pretesto per mettere alla prova la tua capacità di sopravvivenza. Quindi la prossima volta che senti una di queste frasi, fai un bel respiro, sorridi, e preparati all'inevitabile scenata.