
LETTURE
Quarant'anni di tarocchi. Quattro decadi di carte mescolate, lette, interpretate, spiegate, digerite, risputate. C'è chi passa una vita a costruire ponti, a scrivere romanzi, a cucinare la pasta al dente. Io ho passato quarant'anni a sbirciare il destino degli altri dentro un mazzo di carte. E sai cosa? Non mi sono ancora stufato.
Mi sono fatto le ossa con i migliori: Alejandro Jodorowsky, suo figlio Cristobal e la magnifica Marianne Costa. Gente che sa che i tarocchi non sono un gioco da salotto, ma nemmeno un diploma di Harvard per predire il futuro con la precisione di un orologio svizzero. No, amico mio, i tarocchi sono un viaggio dentro di te, una strada che costruisci mentre cammini, non un telequiz dove scegli A, B o C e aspetti di vedere se hai vinto la macchina.
Con lo pseudonimo di Francesco le Mat ho scritto due libri: Paris Rue du Tarot e I Tarocchi dei Cani Saggi. Il primo una dichiarazione d'amore alla città dove ogni strada è una lama da scoprire, il secondo una raccolta di saggezza canina, perché se c'è qualcuno che sa vivere il presente senza ansie da prestazione, quello è un cane. Io volevo che imparassimo da loro. Ma diciamocelo, il pubblico vuole sentire il mistero, la magia, il dramma cosmico. Prova a dire a qualcuno che il futuro non è scritto e che tocca a lui fare qualcosa, e guardalo mentre cerca un'altra lettura, possibilmente da qualcuno che gli dica che l'amore della sua vita arriverà con il 14:35 da Bologna.
Poi, un giorno, mi è scattato qualcosa. Mi sono guardato allo specchio e mi sono detto: "Ma io chi sono, veramente?". La risposta era chiara: sono un anarchico, un beffardo, uno che ride quando gli dicono che esiste un destino già scritto. E allora ho fatto un salto nel lato oscuro, nel mazzo che ti guarda storto e ti dice: "Vuoi giocare, bello? Preparati a perdere l'anima". I Thoth Tarot di Aleister Crowley, il mago, l'occultista, il provocatore, il tizio che probabilmente avrebbe fatto battute oscene durante una seduta spiritica. Questo è il mazzo per chi non ha paura di farsi domande scomode e trovare risposte ancora peggiori.
Ma anche con Crowley, alla fine, il succo è sempre lo stesso. I tarocchi non sono il telecomando della tua vita. Non schiacci un bottone e parte il destino in HD. No, li devi usare, devi sporcarti le mani con le tue scelte. Perché il futuro non arriva come il cameriere con il piatto che hai ordinato. Il futuro lo cucini tu, con gli ingredienti che hai e con quelli che decidi di andare a cercare. Se vuoi restare seduto ad aspettare, allora stai solo giocando al lotto dell'esistenza. E il banco vince sempre.
Quindi sì, dopo quarant'anni, sono ancora qui. Mischio le carte, rido, scuoto la testa quando mi chiedono se incontreranno l'amore della loro vita il prossimo mercoledì. Perché se vuoi sapere davvero il tuo futuro, alzati dal divano e prova a costruirlo. Oppure vieni da me per una lettura, ma preparati a sentire la verità. E la verità, caro mio, non sempre è gentile.
