
LESSICO EROTICO
Viviamo in un'epoca in cui puoi ordinare del sushi, una pistola taser e un amante con lo stesso smartphone, il tutto mentre sei in bagno a scorrere i reel di gattini psicotici. Il sesso digitale non è più una questione di e-mail imbarazzanti con oggetto "Ciao bellissima, ho visto il tuo profilo su MSN". Oggi si parla una nuova lingua, un lessico di perversioni touch-screen, amore a bassa latenza e orgasmi connessi via Wi-Fi. Ecco dunque un necessario aggiornamento delle parole chiave che stanno rivoluzionando il modo in cui l'umanità si spoglia senza spogliarsi davvero. In questo articolo vi beccate l'antipasto, ma niente musi lunghi: presto vi servirò il banchetto completo, e vi assicuro che ogni portata sarà più piccante della precedente.
Sexting – Un tempo gli amanti si scrivevano lettere appassionate, piene di desiderio e poesia. Oggi? "Che fai? Ti tocchi?" accompagnato da un'emoji di melanzana e tre goccioline. Il sexting è la poesia erotica della generazione che ha bisogno del correttore automatico per scrivere "eccitante" senza trasformarlo in "esitante".
OnlyFans – Un bordello digitale travestito da piattaforma di "creatori di contenuti". Traduzione: una pornografia con l'abbonamento mensile, come Netflix, ma senza le trame assurde. E con molte più persone che fingono di amare i tuoi commenti imbarazzanti tipo "sei una dea".
Ghosting – Prima, per sparire da una relazione servivano coraggio, biglietti del treno e un'altra identità. Ora basta smettere di rispondere ai messaggi e sparire come un ninja con problemi emotivi. Il ghosting è la nuova forma di cortesia relazionale: perché dire "non voglio più vederti" quando puoi far finta di essere morto?
Catfishing – L'arte di fingere di essere qualcun altro online. C'era un tempo in cui il massimo dell'inganno era imbottire il reggiseno con fazzoletti di carta. Adesso c'è gente che crea intere identità false per sedurti e poi, sorpresa! Non è la modella brasiliana che pensavi, ma un idraulico di Pescara con molto tempo libero.
Dick pic – La cosa più vicina alla pittura rupestre dell'era digitale. Gli uomini del neolitico disegnavano bisonti sulle caverne, oggi scattano foto pixelate delle loro appendici e le inviano senza preavviso, come se il mondo ne sentisse il bisogno.
Sugar daddy / Sugar baby – Un modello economico che dimostra che il capitalismo ha vinto. Non è più prostituzione, è "un accordo consensuale tra adulti". Traduzione: il vecchio che paga, la giovane che incassa, e tutti fanno finta di credere alla favoletta dell'"affinità spirituale".
Tinder / Bumble / Hinge – I fast food del sesso. Scorri a destra per il sì, a sinistra per il no. L'amore ridotto a un menù McDrive: vuoi il combo relazione, il solo letto, o l'opzione "vediamo dove va" con patatine grandi?
Polyamory – Essere abbastanza progressisti da voler più partner, ma non abbastanza onesti da ammettere che spesso è solo una scusa per non impegnarsi con nessuno. "Non è tradimento, è poliamore!" Certo, e il mio mutuo non pagato non è debito, è una "scelta finanziaria alternativa".
ASMR erotico – Per chi trova il sesso convenzionale troppo rumoroso e ha scoperto il piacere nell'ascoltare qualcuno che sussurra cose sporche in un microfono ipersensibile. L'orgasmo attraverso il timpano, perché toccarsi è overrated.
Deepfake porn – Il futuro è adesso, e fa schifo. Grazie alla tecnologia, puoi vedere la faccia della tua attrice preferita su un corpo che non è il suo, e convincerti di non essere uno psicopatico. Complimenti, sei l'incubo della privacy moderna.
Ecco servito il nuovo lessico dell'era digitale, dove l'amore è un algoritmo e il sesso è un link da cliccare. La domanda rimane: siamo più liberi o solo più confusi? Nel dubbio, continua a scorrere. Qualcuno, da qualche parte, sta sicuramente mandando una dick pic non richiesta.

SEXTING
Appare sul Treccani nel 2014 e indica l'invio di messaggi, immagini o video a sfondo sessuale o sessualmente espliciti tramite dispositivi informatici portatili o fissi.
Prendiamo due parole: sex e texting, le buttiamo in un frullatore e bam! Ecco il sexting, l'evoluzione tecnologica del bigliettino spinto che passavi sotto il banco al liceo. Solo che adesso, invece di un pezzo di carta stropicciato, hai un'intera galleria fotografica che potrebbe farti vincere un premio per l'anatomia umana.
Il sexting non è roba nuova. Pensateci: se avessero dato uno smartphone a Napoleone, Josephine avrebbe ricevuto un "Sto arrivando, non metterti niente addosso" invece di quelle lettere infuocate. È solo che ora lo facciamo con una velocità e un'efficienza che farebbero impallidire un corriere espresso. Ma attenzione, perché il confine tra il brivido della trasgressione e il disastro totale è più sottile del segnale Wi-Fi nella cantina dove andiamo a nasconderci per titillarci con Youporn.
Da una parte, in una relazione sana, consensuale, il sexting è come una spezia: tiene vivo il piatto, lo rende più interessante. Fa bene all'ego, fa bene alla libido, e soprattutto ti fa sentire sexy anche mentre sei in pigiama con un tubetto di dentifricio in mano. Ma dall'altra parte, quando il consenso esce dalla porta e l'idiozia entra dalla finestra, diventa un problema. Perché, baby, viviamo in un mondo in cui basta un tasto sbagliato per finire nel peggior incubo possibile: il revenge porn. Ed ecco che improvvisamente la tua foto artistica in controluce finisce nelle chat di gente che nemmeno conosci (credimi: è molto meglio se non li conosci).
E poi entra in gioco la società con la sua morale da due soldi. La stessa storia di sempre, solo con un'app diversa. Da una parte, il conquistatore, il latin lover 3.0 che la società applaude con un ghigno da complice. Dall'altra, la donna che osa esprimere desiderio, sensualità, libertà… e viene immediatamente spedita al rogo della pubblica indignazione. Casanova da una parte, 'puttana' dall'altra.
E ancora: la parte legale. Ah, l'amore ai tempi del codice pen...ale! Perché se sei minorenne e mandi una foto di te stesso a un'altra persona minorenne, in alcuni posti sei tecnicamente colpevole di diffusione di materiale pedopornografico. Sì, hai capito bene: sei contemporaneamente la vittima e il colpevole del tuo stesso reato! Ora ditemi se questa non è una barzelletta da cabaret.
Il punto è che il sexting è solo l'ennesimo esempio di come la tecnologia ci abbia reso tutti più connessi e allo stesso tempo più vulnerabili. Non è il male assoluto, non è il degrado della società, è solo il buon vecchio sesso con un aggiornamento software. Se fatto bene, è divertente, è eccitante e, soprattutto, è un tuo dannato diritto. Ma se usato male, diventa un'arma, e sappiamo tutti che mettere in mano un'arma a un cretino è sempre una pessima idea.
Quindi ecco la regola d'oro: se lo fai, usa la testa (quella che hai sul collo, intendo).
