GIOCHI EROTICI
E tu, e lei, e lui... ascoltate: il sesso non è solo un'interazione tra due pezzi di carne in cerca di attrito. Il sesso è un'arte, un gioco, una danza tra il desiderio e il controllo, tra il dare e il negare, tra il mordere e il sussurrare. E se pensate di saperlo già fare alla grande, allora siete noiosi quanto un manuale di istruzioni IKEA.
Qui trovate giochi che portano il piacere fuori dalla solita routine della scelta tra la posizione del Missionario e il "Facciamolo in piedi che almeno sembra più creativo".
Benvenuti nel piacere fatto di tensione, anticipazione e un filo di perversione. Siete pronti? No? Non importa, lo sarete presto.
Lunedì: I SENSI BENDATI
Un'esperienza erotico-sensoriale.
Okay, baby, mettiamoci comodi perché qui si parla di roba seria. Roba che farebbe arrossire anche un prete in incognito in un club per scambisti. Immagina la scena: il letto, il divano, magari anche un tappeto bello soffice – ma mica uno di quei tappeti persiani da non calpestare, no, uno su cui rotolarsi senza rimorsi.
Adesso, ti procuri una benda – no, non quella che usi quando ti tagli con il rasoio, parlo di qualcosa che trasforma la tua dolce metà in un monaco zen del piacere. Poi, metti insieme un arsenale degno di un guru tantrico: ghiaccio, miele, frutta, stoffe di ogni tipo, profumi peccaminosi e qualche oggetto che faccia venir voglia di confessare anche i peccati che non hai mai commesso.
E ora arriva il bello. Uno dei due diventa il prigioniero del piacere, bendato e senza difese, come un gladiatore senza spada nell'arena di un impero molto, molto sensuale. L'altro, l'esploratore, l'artista, ha un compito: trasformare il corpo dell'altro in una tela, usando tutto quello che ha a disposizione tranne, ironia della sorte, le mani nude. Può far colare una goccia di qualcosa di freddo lungo la pelle, può far scivolare una fragola lungo la schiena, può soffiare piano sul collo come un dannato fantasma erotico. Ma attenzione: il bendato non può parlare, non può reagire se non con il corpo, con un fremito, un respiro, una scossa che sale su per la spina dorsale come la corrente in una presa difettosa.
E come finisce questa storia? Facile. Il primo che si arrende, che geme, che sussurra un "non ce la faccio più" è il perdente. Ma diciamocelo: perdere così è il sogno proibito di qualsiasi vincente.
Martedì – IL FREDDO E IL CALDO
Brividi e calore sulla pelle.
Ah, il martedì. Quel giorno inutile della settimana, piazzato lì giusto per ricordarti che il weekend è lontano quanto la pensione a 30 anni. Ma sai che c'è? Facciamocene una ragione e usiamolo per qualcosa di serio: esperimenti sensoriali.
Servono due cose fondamentali: roba calda e roba fredda. No, non parlo di un caffè e un gin tonic (anche se, pensandoci, non sarebbe male). Parlo di roba che fa venire i brividi o che ti scalda l'anima – e altre parti del corpo. Tipo labbra bollenti, olio che sembra lava, ghiaccio che ti fa pensare di aver perso un pezzo di pelle. Sai, roba elegante.
Ora, uno dei due si stende come un manichino e l'altro si diverte a giocarci sopra, alternando il caldo e il freddo. È come dipingere, ma senza pennelli e con più possibilità di gemiti repressi. Però attenzione: la regola è che chi sta sotto non può muoversi né dare spettacolo come in un film porno di serie B, altrimenti il potere passa di mano. Un gioco di resistenza e sadismo raffinato, insomma.
Alla fine, il punto è capire cosa ti fa impazzire di più: il bacio rovente o il brivido polare sulla pelle? O magari è il martedì che, per la prima volta nella storia, diventa interessante.
Mercoledì – TENTAZIONE PUBBLICA
Il rischio, l'attesa, il desiderio che cresce.
Il mercoledì! Quel giorno nobile in cui l'essere umano medio si ricorda improvvisamente di avere un corpo e decide di farci qualcosa di più interessante che usarlo per trasportare il cervello da un ufficio all'altro. E quale modo migliore per onorare questa sacra presa di coscienza se non con un bel gioco erotico? Ma attenzione, non roba da educande: qui si gioca col rischio, con la tensione, con quella sottile arte del "te lo faccio desiderare finché non impazzisci".
Funziona così: tu e il/la partner uscite, magari a cena o per un drink, come due individui rispettabili che hanno ancora il controllo di sé. Solo che, sotto quella patina di normalità, si consuma una guerra fredda a base di messaggi sporcaccioni, sfioramenti da manuale di Kamasutra in codice Morse e scommesse su chi cederà per primo. Ah, e per i veri cultori del genere: uno dei due potrebbe dover dire addio a un indumento intimo prima di tornare a casa. Perché niente dice "serata di classe" come camminare con un sorriso e un segreto proibito sotto i vestiti.
Ma ecco la parte più divertente: dovete rientrare senza esservi concessi il minimo cedimento. Zero. Nada. Nemmeno un "Ops, mi è scivolata la mano". E tutta quella tensione accumulata? La portate a casa con voi, lasciando che esploda solo quando la porta si chiude e la società non può più giudicarvi. A quel punto, addio mercoledì: si passa direttamente al sabato sera.
Giovedì – LE MANI LEGATE
Quando non si può toccare.
Il giorno perfetto per ricordarti che il libero arbitrio è sopravvalutato. Hai avuto tutta la settimana per fare quello che volevi, e guarda dove ti ha portato: a fissare il soffitto chiedendoti se il fine settimana arriverà mai. E allora, diamoci un senso: un foulard, una cravatta, qualsiasi cosa che non lasci segni evidenti (che domani c'è il meeting su Zoom) e via, mani legate.
Il gioco è semplice: uno provoca, l'altro si contorce come un pesce fuor d'acqua, ma senza poter prendere l'iniziativa. Tentazioni, baci, sfioramenti, il catalogo completo, con un'unica regola: il limite è lì, si vede, si sente, ma non si supera. E guai a cercare di liberarsi—perché la punizione non è frustate, niente di così banale… no, la punizione è il silenzio. L'interruzione. L'agonia dell'attesa. Più subdolo, più raffinato.
Fino al gran finale. Quando finalmente la prigionia si spezza e il piacere esplode come una convention di venditori di aspirapolvere che scoprono la ruota. E ti chiedi: perché non è sempre giovedì?
Venerdì – IL SEGRETO
Confessioni bollenti e atti proibiti.
Signore e signori, benvenuti al gioco che potrebbe far crollare matrimoni o renderli finalmente interessanti. Il regolamento è semplice: prendi un pezzo di carta, scrivici sopra tre cose che ti farebbero arrossire anche davanti a un prete progressista, poi butta tutto in una ciotola come se fosse il destino a decidere quanto vuoi rovinarti la reputazione.
A turno si pesca un bigliettino: se peschi un desiderio del partner, hai due scelte. Uno: stringi i denti (o lascia che sia il partner a stringerli, se la cosa ti va) e realizzi la fantasia. Due: ti tiri indietro come un politico davanti a una promessa elettorale, ma attenzione! In questo caso, una delle tue proposte proibite viene eliminata senza nemmeno essere letta. Sì, esatto, il tuo sogno segreto di essere legato al lampadario con la colonna sonora di Flashdance potrebbe scomparire nel nulla per sempre.
Il bello del gioco? Scoprire che la persona con cui dividi il letto ha in mente cose che farebbero impallidire i romanzi erotici di bassa lega. Il brutto? Renderti conto che hai passato anni a far finta di essere soddisfatto con la solita routine "luce spenta-missionario-buonanotte".
Pronti a mettere alla prova il vostro spirito avventuroso? O siete il tipo che preferisce rimanere nel rassicurante abbraccio del sesso coniugale da manuale? Fate la vostra scelta… e buona fortuna!
Sabato – IL CONTO ALLA ROVESCIA
Il piacere può attendere.
Allora, ecco il gioco: uno dei due partner imposta un timer – 10, 20, 30 minuti, dipende da quanto siete in grado di soffrire prima di crollare come un castello di carte sotto una folata di vento. Durante questo tempo, potete sbaciucchiarvi, accarezzarvi, sfiorarvi, provocarvi… insomma, potete stuzzicare l'inferno, ma niente fuoco d'artificio finale. Nada. Zip. Neanche un fuori programma "ops, è scappato".
Ora, la parte divertente: chi non riesce a trattenersi, chi si fa prendere dalla fregola prima dello scadere del timer, perde. E perdere significa che l'altro vince e ha il diritto di farti fare qualcosa. Qualcosa che probabilmente ti farà pentire di essere nato con così poca autocontrollo.
Ma il vero spettacolo è la tortura. La tensione che sale come un comico che sta per raccontare una battuta troppo scomoda. L'attesa che diventa più insostenibile di una fila alle Poste con una sola sportellista. E poi, quando finalmente il timer suona… boom. Un'esplosione di passione che potrebbe far sembrare un documentario sugli animali più casto di una messa domenicale.
Domenica – L'ESIBIZIONE
Essere visti o rischiare di esserlo?
Ah, il brivido dell'illegalità sessuale da quattro soldi, l'orgia proibita da fast food! L'idea è semplice: vuoi sentirti un po' come Bonnie e Clyde, ma senza le rapine e con più umidità? Bene, allora prova questo gioco. Regola numero uno: niente biancheria intima. Niente slip, niente reggiseno, solo tu, la tua pelle, e la consapevolezza che ogni passo potrebbe trasformarsi in uno scandalo locale.
Regola numero due: uno dei due – il più coraggioso, o semplicemente il più idiota – deve eseguire piccoli ordini sexy in pubblico. Roba sottile, mica strip-tease sull'autobus: una carezza strategica al ristorante, un piccolo brivido in un bar, una provocazione sotto la poltrona del cinema mentre il tizio accanto si chiede se sta guardando un film o un documentario sui pervertiti.
Regola numero tre: resistere. Strusciarsi per sbaglio, sentirsi addosso la tensione, il rischio, il "Dio, se ci beccano finiamo su un gruppo Facebook di mamme indignate". E poi finalmente, quando la porta si chiude e il mondo resta fuori... BOOM! L'esplosione, il finale di fuochi d'artificio. Altro che preliminari, questo è sesso con il cronometro e il cuore in gola.
La morale? Il proibito eccita, e il rischio è il Viagra dei coraggiosi. O degli incoscienti. In ogni caso, divertitevi.
