DOMANDE

Se avete domande, dubbi esistenziali o solo voglia di scaricarmi addosso il vostro sacchetto dell'umido sentimentale, avanti, fatevi sotto. Non garantisco risposte rassicuranti, né la minima igiene emotiva. Gli esiti? Oscillano tra l'illuminazione mistica e il bisogno di una doccia fredda. Siete avvertite.
consigliolove@outlook.it


Luisa (21 anni, Genova) mi chiede: Il mio ragazzo ha il pene piccolo. Cosa posso fare per essere sicura di avere un orgasmo?

Ah, eccoci qua. La grande domanda esistenziale: le dimensioni contano? Risposta breve: dipende. Risposta lunga: solo se lui non sa cosa sta facendo. 

Prima di tutto, devi capire una cosa: la maggior parte degli orgasmi femminili non dipende dal pene. Non lo dico solo io, lo dice la scienza. Il 75% delle donne non arriva all'orgasmo con la sola penetrazione. Quindi, se il tuo tizio è uno di quelli che si duole di avere un piccolo esercito, beh… il problema non è la lunghezza del fucile, ma come sa usarlo.

E qui entri in gioco tu. Vuoi avere un orgasmo? Ecco 5 possibilità:

1. Educazione sessuale

Se questo ragazzo pensa che la sua arma corta possa da sola vincere la guerra, devi reindirizzarlo. Parlagli. Sì, lo so, la comunicazione spaventa più di un test di gravidanza positivo, ma è l'unica via d'uscita. Digli cosa ti piace. Mostraglielo, se necessario. Se non sa dov'è il clitoride, stampagli una mappa, fagli un quiz, mettilo a studiare come se fosse l'esame di maturità.

2. Mani e lingua

Un pene piccolo è un'ottima scusa per diventare un professionista nel dipartimento lingua e dita. Se non è bravo in queste cose, allora hai due problemi: il suo pene e la sua pigrizia. Un uomo con un pene piccolo che non sa usare la lingua è come un tizio senza patente che vuole fare il pilota di Formula 1.
Tu digli che la vita è fatta di scelte. Può diventare il Mozart del cunnilingus o il Beethoven delle dita. Se non vuole, beh, il mondo è pieno di uomini con lingue e mani funzionanti.

3. Sex toys

Non so chi ha deciso che i sex toys sono nemici dell'uomo, ma la realtà è che sono la cavalleria che arriva a salvarti in battaglia. Un vibratore non è un tradimento, è un'alleato. Se lui ha un'insicurezza tossica e si offende alla sola idea di un giocattolo, allora, amica mia, il problema non è il pene, è il suo ego. 
Prendete un bel sex toy e fate squadra. Se lui partecipa, diventa un'esperienza ancora più calda. Se non vuole, allora devi chiederti: vuoi stare con un uomo o con un bambino che si offende per un pezzo di silicone?

4. Posizioni strategiche

Se vuoi ottimizzare quello che hai, la posizione fa la differenza. Niente "missionario basic" con un tizio che ha un pene piccolo, perché rischi di non sentire niente e finire a guardare il soffitto chiedendoti se hai pagato la bolletta della luce. Fallo a gambe strette, perché aumenta la frizione. Così almeno qualcosa si sente. Oppure da dietro. Se lui ha un'arma corta, fallo entrare dall'angolazione giusta per colpire i punti giusti. La migliore: Cavalcata, ma con controllo. Se sei sopra, puoi gestire la profondità e trovare il punto perfetto.

5. L'Importante è l'orgasmo

Ricorda una cosa fondamentale: non esiste un orgasmo "giusto". Se ci arrivi con le mani, con un sex toy, con la lingua, con la fantasia di Brad Pitt che ti sussurra oscenità, non importa. Quello che importa è che ti godi il viaggio. Se lui è un tipo sicuro di sé, vorrà vederti godere, punto. Se invece è di quelli che pensano che il pene sia l'unico strumento valido per farti venire, allora sta giocando a un videogioco con un solo pulsante funzionante e non capisce perché non vince mai. 

Il sesso non è una questione di centimetri, ma di abilità, volontà e creatività. Se lui non sa che fare, allora l'unico piccolo problema non è il suo pene, è il suo cervello.

Mauro (32 anni, Recanati) mi chiede: È vero, come dicono molti coniugi in crisi, che il matrimonio è il cimitero del desiderio?

Il cimitero del desiderio? Ma certo, perché no? In fondo, il desiderio è come un comico che fa il suo primo show: elettrico, pulsante, pieno di battute nuove… e poi, dopo anni di repliche, il pubblico comincia a sbadigliare.

Ma chiariamo: il matrimonio non uccide il desiderio, lo trasforma. Lo prende per mano e gli dice: "Senti, amico, non possiamo più fare maratone di sesso sul pavimento del soggiorno, abbiamo la schiena a pezzi e i bambini si svegliano con niente". E il desiderio, poveretto, si adatta. Si mette il pigiama, si lava i denti e si addormenta prima dei titoli di coda del film hard che ci eravamo immaginati.

Eppure, in mezzo a questa lenta decomposizione della passione, c'è qualcosa di più profondo. Qualcosa che non ha lo stesso brivido della prima volta che ti sei strappato i vestiti di dosso, ma che sa di casa, silenzi comodi, battute divertenti che solo voi due capite. Quindi sì, forse il matrimonio è un cimitero, ma un cimitero con una panchina comoda dove ti siedi con il tuo compagno di condanna a vita, ridendo di quanto foste stupidi a credere che l'amore fosse solo un fuoco d'artificio e non anche la brace che scalda la stanza.